Il Promotore Finanziario: chi è e cosa fa

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Il promotore finanziario è una figura professionale nata per gestire gli investimenti dei clienti e intermediare tra l’istituto di credito e l’investitore. In particolare negli ultimi anni la maggiore tendenza a conservare piccoli, medi e grandi risparmi ha spinto cittadini e imprenditori a far fruttare il proprio patrimonio economico attraverso gli investimenti, importanti strumenti che permettono di guadagnare e accrescere il capitale personale con le giuste strategie.

Nello specifico la figura professionale del promotore si occupa della vendita di prodotti finanziari dell’azienda per cui lavora suggerendo al cliente soluzioni di investimento, polizze vita, acquisto di fondi e altre forme di gestione del risparmio.

Come opera un promotore finanziario

Per andare incontro alle esigenze dei propri clienti il promotore finanziario spesso non opera in filiale ma svolge il suo lavoro con grande flessibilità gestendo il cliente direttamente a domicilio o in ambienti diversi dalla filiale dell’istituto di credito, attenzione che permette ai professionisti di instaurare rapporti di fiducia, stabili e duraturi, con gli investitori.


Cosa dice la legge sulla figura del promotore finanziario

Negli ultimi anni, con la legge n.1 del 2 gennaio del 1991, il mestiere del promotore finanziario si è trasformato in un lavoro riconosciuto dall’ordinamento giuridico e regolamentato dalla normativa vigente in materia.
Nello specifico, in base alla direttiva europea n.39 del 2004, il promotore finanziario è definito un agente, dipendente o mandatario che esercita il proprio lavoro fuori sede.

Cosa fa il promotore finanziario

In qualità di agente finanziario di fiducia il promotore finanziario non si limita solo ad offrire i prodotti finanziari alla propria clientela ma fornisce informazioni chiare e dettagliate sulle caratteristiche di ciascun prodotto e seleziona le migliori offerte da sottoporre all’attenzione degli investitori nel pieno rispetto del codice deontologico. In particolare rivolgersi a un promotore finanziario per i propri investimenti rappresenta anche un enorme vantaggio per superare quel clima freddo tipico degli istituti di credito.

Per offrire i migliori servizi a ogni cliente il promotore finanziario si informa sulle conoscenze personali sui mercati finanziari e sugli investimenti su coppie di valute, cryptovalute, materie prime, asset e tanto altro ancora, fase molto importante per comprendere il grado di preparazione dell’investitore e instaurare un dialogo costruttivo.
Inoltre una volta individuate le competenze individuali il promotore continua con la sua analisi informandosi sul budget da investire, sul margine di gestione del rischio, sugli obiettivi e sulle aspettative sul rapporto speculazione-guadagno, informazioni essenziali per ottimizzare gli investimenti e assicurare i migliori margini di guadagno con il minimo rischio.

Il valore di questo mestiere è dimostrato da diversi dati, come quelli relativi al 2012, in cui si mette in evidenza l’importanza del ruolo del promotore finanziario nel piazzare il 7% dei risparmi dei privati e il 33% di quelli riservati ai fondi comuni di investimento.

Vincoli del codice deontologico per i promotori finanziari

I promotori finanziari sono vincolati a due diversi codici deontologici: il codice di autodisciplina dell’Anasf, associazione nazionale dei promotori finanziari, e il codice di vigilanza sulle attività dei promotori finanziari Assoreti, Associazione nazionale delle Società di Intermediazione Mobiliare e delle banche, rispettivamente attuati dai diretti interessati e dalle banche.
Nello specifico il rispetto del codice di autodisciplina nasce per mettere sempre l’interesse dei clienti al di sopra di quelli dei promotori finanziari, i quali devono fornire informazioni trasparenti e corrette sui costi del prodotto, valutare accuratamente il tipo di rischio, essere sempre disponibili per chiarimenti e consigli e prestare un’assistenza continua.
Inoltre diligenza, trasparenza e correttezza sono valori che contraddistinguono un buon promotore finanziario, principi che non devono mancare neanche nel rapporto tra colleghi insieme alla solidarietà professionale.

Cosa fare in caso di truffa

Tra i reati segnalati non mancano quelli relativi all’utilizzo illecito di password e codici pin dei clienti con conseguente intromissione nell’home-banking personale e spostamento del capitale, tipologia di raggiro fruttata ben 250 mila euro negli anni tra il 2007 e il 2014, quelli di abusivismo della professione, una frode fruttata ben 7 milioni di euro tra il 2010 e il 2015, e altri imbrogli effettuati ai danni degli investitori.
In particolare grazie a una stretta collaborazione tra Guardia di Finanza e Procura negli ultimi anni sono stati scoperti e sanzionati gruppi di promotori finanziari che affiancavano all’attività legale anche servizi di intermediazione per istituti di credito svizzeri, banche utilizzate per lo spostamento di capitali all’estero e per la vendita di prodotti di istituti non riconosciuti nel nostro paese, operazioni che hanno permesso ai promotori finanziari truffaldini di mettere le mani su diversi milioni di euro.

Anche se con lo 0,25% di sanzioni la percentuale dei promotori finanziari ratificati a causa di un comportamento scorretto risulta essere quasi pari a zero è estremamente importante effettuare un continuo processo di vigilanza e sporgere denuncia in caso di truffa al fine di individuare i responsabili del reato ed evitare che altre persone ignare possano restare, a loro volta, coinvolti in un raggiro finanziario.