APE Beni Culturali: a Cosa Serve la Certificazione e Come si Ottiene l’Attestato di Prestazione Energetica

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Per adempiere alle direttive impartite dalla Comunità Europea, il Governo ha emanato in decreto legislativo, il n. 306 del 31 ottobre del 2003, con il quale ha disciplinato la direttiva europea relativa al rendimento energetico nell’edilizia.

Con questo, e altri decreti, è stato introdotto l’ACE (Attestato di Certificazione Energetica), che però nel 2013 ha lasciato il posto all‘APE (Attestato di Prestazione Energetica).

Una delle più importanti distinzione tra i due attestati risiede nei metodi di calcolo utili a valutare l’efficienza energetica di un immobile.
Inoltre, per l’APE è previsto l’obbligo di redigere un documento, rilasciato da tecnici abilitati, che certifica la prestazione energetica di un edificio grazie all’impiego di appositi descrittori che, tra l’altro, forniscono tutte le informazioni sugli interventi da realizzare per migliorare la classe energetica dell’edificio in questione.


L’APE: Attestato di Prestazione Energetica

L’Attestato introdotto con un decreto legislativo nel 2013 serve a definire la quantità di energia annua realmente consumata o che si presume possa servire a soddisfare il fabbisogno energetico di un immobile.
In particolare, l’APE certifica la quantità di energia utile a climatizzare l’edificio, sia in inverno che in estate, a preparare acqua calda sanitaria, ad illuminare e a ventilare l’immobile.
L’APE Beni culturale si differenza dal classico Attestato di Prestazione Energetica, perché si riferisce ad immobili che hanno una destinazione caratterizzata da un vincolo paesaggistico o culturale.
Sulla base di un’attenta valutazione, che prende in considerazione il livello di isolamento dell’edificio, le caratteristiche tecniche e gli impianti installati, e grazie al supporto di alcuni indici è possibile stabilire la prestazione energetica di un immobile.

L’APE è obbligatoria a partire dal 4 agosto 2013 nel caso di:
• vendita, cessione gratuita o locazione di un immobile;
• ristrutturazioni;
• edifici di nuova costruzione;
• edifici utilizzati dalle Pubbliche Amministrazioni e aperti al pubblico;
• vendita o locazione tramite agenzia (è necessario inserire la classe energetica dell’edificio nell’annuncio immobiliare).
L’Ape ha una validità decennale e prevede l’obbligo di rinnovo dopo la scadenza, se si ha intenzione di vendere o affittare l’immobile.

A cosa serve l’APE Beni Culturali?

Se vi state chiedendo perché è nata l’esigenza di rendere obbligatorio l’APE e tutto ciò che riguarda il miglioramento delle prestazioni energetiche di qualsiasi edificio, la risposta è semplice: per ridurre l’inquinamento derivante dall’utilizzo delle fonti di energia.
Per questo motivo, sono state stabilite le linee guida per effettuare il calcolo del fabbisogno energetico di ogni edificio, senza dimenticare di tenere conto delle condizioni che caratterizzano il clima sia interno che esterno all’immobile.

Sono obbligati a presentare il certificato di prestazione energetica le unità immobiliari di nuova costruzione, vendute o affittate, mentre non sono obbligati a presentarlo gli edifici che sono utilizzati come luoghi di culto, gli edifici architettonici o storici e i fabbricati temporanei.
Tra gli edifici obbligati a presentare l’Attestato di Prestazione Energetica sono inclusi anche quelli occupati da enti pubblici e frequentati dal pubblico con una metratura superiore ai 500 metri quadri, limite che è sceso a 250 metri quadri dopo il decreto del 2015.
L’APE redatta per le unità immobiliari in cui sono presenti enti pubblici deve essere affisso in un luogo in cui tutti possano prenderne visione inoltre, per questa categoria di edifici, sono previsti obbiettivi legati alla prestazione energetica decisamente più ambiziosi rispetto alle altre categorie di immobili.
Nell’ambito della valutazione energetica, per tutti gli edifici, è previsto l’obbligo di effettuare la manutenzione degli impianti di riscaldamento e di condizionamento. Per coloro i quali non ottemperano al suddetto obbligo, è prevista una sanzione pecuniaria che va dai 500 euro ai 3000 euro.
La manutenzione degli impianti deve essere effettuata da un tecnico che provvederà a rilasciare una certificazione relativa buon funzionamento degli stessi.

Chi effettua la certificazione? Come si ottiene l’APE?

Affinché l’APE sia legalmente valida è necessario che venga redatta da un tecnico abilitato (architetto, ingegnere, geometra) che, dopo aver effettuato di persona l’ispezione dell’edificio (fase obbligatoria), redige l’Attestato in cui sono inserti i calcoli effettuati per valutare la classe energetica, oltre ad una relazione in cui devono essere inseriti gli interventi da fare per migliorare la prestazione energetica dell’unità immobiliare.
É assolutamente necessario rivolgersi ad un tecnico qualificato dal momento che, in caso di irregolarità nella redazione del certificato, il professionista è responsabile civilmente e penalmente di quanto dichiarato nell’Attestato di Prestazione Energetica.
É importante tenere distinti l’APE dall’AQE (Attestato di Qualificazione Energetica) che può essere redatto da un tecnico non necessariamente esterno alla proprietà, alla progettazione o alla costruzione dell’edificio. Questo tipo di certificato indica i fabbisogni energetici e la classe di appartenenza dell’unità immobiliare. L’AQE ha la funzione di rendere completa la dichiarazione di fine lavori, che si compone anche di una relazione tecnica redatta dal Direttore dei lavori, in cui si certifica la conformità degli impianti.

Cos’è l’APE Beni Culturali?

L”Attestato di Prestazione Energetica per i beni culturali deve essere rilasciato per edifici caratterizzati da un vincolo culturale o paesaggistico. Non esistono particolari differenze rispetto ad un classico APE.

Una importante distinzione, invece, riguarda gli immobili utilizzati dagli enti pubblici oppure aperti al pubblico, infatti, per loro:
• sono imposti limiti inferiori del 10 % (rispetto agli edifici coperti da vincolo paesaggistico) relativi alla modifica dei componenti edilizi;
• incremento del rendimento globale medio stagionale;
• è previsto l’obbligo di essere dotati di impianti centralizzati per la climatizzazione invernale ed estiva.