IMU: codice tributo 3918, cos’è e come funziona e come pagarlo conl’F24

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Il mese di giugno è alle porte e per molti contribuenti è venuto il momento di fare i conti con il versamento Imu (Imposta Municipale Unica) che a partire dal 2011 ha sostituito la vecchia ICI (Imposta Comunale sugli Immobili).

Entro il 18 giugno va versato l’acconto Imu con il codice tributo 3918 o l’intero importo dovuto, mentre entro il 17 dicembre deve essere versato il saldo, se si decide di pagare l’imposta in due rate. Per quanto concerne le agevolazioni occorre ricordare che è prevista:
– una riduzione pari al 50% sulle case concesse dai genitori ai figli in comodato d’uso gratuito purché sussistano determinate condizioni, tra cui il fatto che la casa concessa in comodato d’uso venga utilizzata come abitazione principale, non rientri tra le abitazioni di lusso e il proprietario dell’abitazione concessa in comodato d”uso deve essere proprietario ,in totale, di due abitazioni (una in cui risiede e l’altra data in comodato), ed entrambe devono trovarsi all’interno dello stesso territorio comunale. Inoltre il comodato gratuito tra genitore e figlio deve essere registrato all’Agenzia delle Entrate, con regolare contratto;
– una riduzione pari al 25% sugli immobili locati a canone concordato.

Cos’è l’Imu e come funziona?

L’Imu è l’imposta locale che grava su tutti i proprietari di un immobile o che hanno su un immobile un diritto reale di godimento, usufrutto, uso, enfiteusi e abitazione e sui proprietari di terreni. L’imu non va pagata sulla prima casa a meno che non rientri tra le categorie catastali A1, A8 e A9, come abitazione di lusso. L’intera imposta viene riscossa dal Comune nel quale sono situati gli immobili. Per poter procedere al calcolo dell’Imu occorre conoscere come prima cosa la rendita catastale degli immobili di proprietà e poi andare a controllare i coefficienti previsti per ogni singola categoria catastale e che sono:
160 per gli immobili inclusi nella categoria catastale A, escludendo quelli rientranti nella categoria A10, e in quella C2, C6 e C7;
140 per gli immobili rientranti nelle categorie catastali B, C3 ,C4 e C5;
80 per gli immobili rientranti nei gruppi catastali A10 e D5;
60 per tutti gli immobili rientranti nella categoria catastale D, ad eccezione di quelli rientranti nella categoria D5;
130 per tutti i terreni agricoli, ad eccezione di quelli appartenenti a imprenditori agricoli a livello professionale per i quali è previsto un coefficiente pari a 110. A questo punto per calcolare l’imposta dovuta a titolo di Imu occorre aggiungere il 5% al valore della rendita catastale e moltiplicare il risultato così ottenuto per il coefficiente previsto per ogni singola categoria catastale.


Calcolata la base imponibile Imu occorre poi applicare l’aliquota fissata dal Comune. Per le abitazioni principali che rientrano tra le abitazioni di lusso, l’Imu va comunque versata e dopo aver effettuato il precedente calcolo occorrerà, in quest’ultimo caso, detrarre 200 euro.

Per fare un esempio di calcolo Imu, prendiamo il caso di un immobile locato e rientrante nella categoria C1, come locale commerciale, che ha una rendita catastale annua pari a 300 euro:
300+5%=315
315X55=17325 (base imponibile) sulla quale va applicata l’aliquota comunale es il 4 per mille
17325X0,004=69 euro
69 euro sarà la somma da pagare a titolo di Imu e che può essere versata per intero entro il 18 giugno o in due rate, metà il 18 giugno e l’altra metà entro il 17 dicembre.

Occorre infine ricordare che l’aliquota ordinaria Imu è pari al 7,6 per mille con la possibilità data ad ogni Comune di aumentarla o diminuirla entro un certo margine. Ogni Comune può infatti decidere di aumentare l’aliquota Imu dello 0,6% e diminuirla dello 0,2%.

Come pagare l’Imu: il codice tributo 3918 nell’F24

L’Imu va pagato utilizzando il modello F24, rinvenibile in qualsiasi ufficio postale o istituto bancario. Il pagamento può anche avvenire online o avvalendosi di intermediari abilitati, quali dottori commercialisti o consulenti del lavoro.

Nella compilazione del modello F24 occorre inserire:
– il codice del comune nel quale sono situati gli immobili o i terreni;
– il numero degli immobili;
– barrare la casella acconto o saldo a seconda se si stia pagando l’uno o l’altro o entrambi se si decide di versare l’intera somma in un’unica soluzione, con scadenza a giugno;
– il codice del tributo 3918;
– l’anno di riferimento per il quale si effettua il versamento.

Il pagamento può essere effettuato in contanti o utilizzando il conto bancario o postale. In alternativa al classico modello F24 può essere utilizzato, a partire dal 2012, anche il bollettino Imu, disponibile presso un qualsiasi ufficio postale, nel quale è inserito il numero c/c Imu valido per tutto il territorio italiano e che è 1008857615.

Il motivo principale per il quale si è deciso di introdurre il bollettino postale tra le forme di pagamento dell’Imu è sostanzialmente dovuto a ragioni di semplicità di compilazione, essendo il modello F24 non particolarmente semplice da redigere, dati i numerosi codici e caselle da barrare. Nel bollettino andranno infatti inseriti solo i dati anagrafici e fiscali del contribuente che effettua il versamento e l’importo complessivo, che va arrotondato per difetto se l’importo è fino a 49 centesimi (esempio: 55,49 euro viene arrotondato a 55 euro) e per eccesso se l’importo eccede i 49 centesimi (esempio 55,51 euro si arrotonda a 56 euro).

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