Il codice 3812 corrisponde al pagamento della prima rata per quanto riguarda l’acconto Irap.
L’Irap è un’imposta istituita dalla regione che tutti i titolari di un’azienda sono tenuti a pagare. Riguarda le attività di produzione, ma si differenzia non in base agli utili raggiunti, bensì al fatturato che si produce. La sua aliquota può apparire bassa, parte di base dal 3,75%, ma cambia in base alle regioni e alle attività e arriva, nel caso di assicurazioni e banche ad esempio, anche fino al 4,5%.
L’Irap è una di quelle tasse che si paga in diversi momenti e che a ogni versamento corrisponde uno specifico codice tributo da inserire nell’F24 in fase di compilazione.
Una particolarità dell’Irap è che questa tassa non può essere abbassata scalando dall’imponibile eventuali costi che la società sostiene, anche se alcune modifiche sono state introdotte recentemente per poter inserire tra gli sgravi ad esempio il costo del personale.
Non poche critiche ha suscitato da parte dei lavoratori questo onere fiscale in quanto l’Irap è dovuta anche se l’azienda chiude l’esercizio in perdita.
Quando pagarlo e casi particolari
Come detto, il codice 3812 corrisponde alla prima rata da versare entro il 16 giugno e corrispondente al 40% del totale con un importo minimo non inferiore a 103 euro. La seconda rata, alla quale corrisponde il codice 3813, ha come scadenza il 30 novembre e naturalmente corrisponde al restante 60% dell’importo complessivo da versare al fisco.
Esistono poi dei casi particolari che non rientrano in questo sistema diviso in rate. Ad esempio associazioni e società dovranno pagare in un’unica soluzione l’Irap quando questo supera la cifra di 51,65 euro, mentre tutte le altre categorie di contribuenti quando il saldo è al di sopra dei 20,66 euro corrispondono complessivamente una cifra che equivale al 101,5%. Altri casi specifici rientrano in determinate regioni che applicano aliquote più alte nei confronti di determinati campi di attività.
Modello F24 e rateizzazione
Il codice 3812, corrisponde alla prima rata, viene versato attraverso il modello F24, il quale necessita l’inserimento anche di altri dati, quali l’importo complessivo a debito, l’anno al quale si riferisce l’imposta e naturalmente la regione alla quale spetta di ricevere il contributo.
Anche eventuali importi a credito da compensare vanno indicati in questo modello e in fondo all’F24 la differenza tra gli importi a debito e quelli a credito che equivale al saldo da pagare.
Il pagamento avviene per via telematica e può essere fatto direttamente dal titolare dell’azienda oppure affidandosi a intermediari che posseggono l’abilitazione.
L’acconto che corrisponde alla prima rata dell’Irap può essere rateizzato, se si predilige questa soluzione bisogna anche specificare nel modello quale rata, rispetto al numero prescelto, si sta pagando.
Se ad esempio si è scelto di suddividere in 4 rate l’acconto Irap e si sta pagando la prima delle 4 rate, nel modello F24 al rigo corrispondente, alla voce rateazione/mese rif, bisognerà inserire la dicitura 0104, dove la prima coppia di numeri indica la rata che si sta pagando e la seconda coppia il numero di rate complessivo. Se invece si è deciso di pagare l’Irap in un’unica soluzione la stringa che identifica questa scelta è la seguente: 0101.
Esempio pratico
Un esempio pratico non potrà che chiarire ancor meglio le idee. In questo caso l’Irap da pagare è di 4.000 euro e l’anno di riferimento è il 2018. Il titolare dell’azienda, che ha sede in Lombardia, ha deciso di rateizzare l’importo in 4 rate di 1.000 euro ciascuna.
Nella compilazione del modello F24 bisognerà perciò inserire questi dati nella sezione Erario:
• nella prima colonna il codice della regione di appartenenza
• nella seconda colonna il codice tributo, in questo caso naturalmente il 3812
• nella terza la rateazione e il mese di riferimento, perciò 0104 che indica che si sta pagando la prima di 4 rate
• la quarta colonna fa riferimento all’anno a cui si fa riferimento, quindi 2018
• la quinta è quella degli importi a debito versati, in base all’esempio la cifra è di 1.000 euro
• la successiva è quella relativa agli importi a credito, da inserire solo se presenti
Gli altri campi non vanno compilati se non, per ultimo, la riga che si riferisce al totale.
Qualora esistano anche importi a credito, il totale farà riferimento alla differenza tra gli importi a debito e quelli a credito, nel caso in cui, invece, non ci fossero il totale corrisponderà esattamente agli importi a debito e quindi, come nell’esempio, a 1.000 euro.