Quando si parla di assegno circolare si fa riferimento ad un titolo di credito emesso da una banca che rappresenta la promessa di un pagamento nei confronti di un determinato soggetto.
La banca che rilascia l’assegno viene definita emittente, mentre il soggetto destinatario dell’A/C si chiama beneficiario.
Indice
Che cos’è l’assegno circolare?
Quello di cui ci stiamo occupando altro non è se non un titolo nominativo. Ma cosa s’intende con questa dicitura?
Un titolo nominativo è definito tale quando è caratterizzato dalla presenza del nome del beneficiario, in questo caso il destinatario dell’assegno circolare. Quest’ultimo può decidere di incassare la somma di denaro a cui corrisponde il titolo di credito oppure può decidere di trasferire l’assegno ad un altro soggetto, grazie alla cosiddetta “girata”.
Se si vuole eliminare l’opportunità di girare l’assegno circolare ad un altro soggetto diverso dal beneficiario è necessario che il titolo sia caratterizzato dalla dicitura “non trasferibile”, che è obbligatoria nel caso di assegni il cui importo supera i 5.000 euro.
Gli elementi di un assegno circolare
Affinché un assegno circolare possa essere definito valido è necessario che rispetti determinati requisiti formali, come:
• avere la denominazione di assegno circolare;
• promessa di pagamento a vista, senza condizioni;
• nome del beneficiario;
• luogo e data di emissione;
• importo dell’assegno (in cifre e lettere);
• firma dell’istituto di credito che emette l’A/C.
Un assegno circolare, a differenza dei classici assegni, non può essere scoperto perché la banca che lo emette, prima di effettuare l’operazione, verifica che ci sia realmente la disponibilità di denaro sul conto corrente del soggetto richiedente.
Proprio perché rappresenta una garanzia del pagamento, questo titolo di credito viene utilizzato per le più importanti transazioni di denaro in modo da ridurre i rischi legati ai cosiddetti assegni scoperti.
Come funziona un assegno circolare?
Per poter richiedere un assegno circolare è necessario recarsi presso la banca in cui si possiede un conto corrente e compilare una modulo in cui dovranno essere indicati: l’importo dell’A/C, il nome del beneficiario e la data.
L’unica condizione per poter ottenere un assegno circolare è quella di avere, sul proprio conto corrente, la cifra di denaro oggetto della transazione.
Qual ora il valore dell’assegno non corrispondesse al deposito di denaro presente sul conto corrente, la banca chiede di versare la cifra corretta per poter emettere il titolo di credito.
Per quanto riguarda il soggetto beneficiario dell’assegno circolare, egli ha la possibilità, per poterlo incassare, di recarsi presso lo sportello di un istituto bancario qualsiasi, per riscuotere la somma di denaro indicata sul titolo di credito.
Il beneficiario dell’assegno circolare può essere una persona fisica, una società oppure una onlus. Egli può decidere di non incassare la somma di denaro indicata sull’assegno ma di girarlo ad un altro soggetto, che provvederà a riscuotere l’assegno. Non tutti gli assegni circolari possono essere trasferiti e questo dipende sia dalla dicitura indicata sul titolo di credito, che può indicare la non trasferibilità della somma di denaro, oppure può essere legata all’importo indicato. Infatti, solo gli assegni circolari che non superano i 5.000 euro possono essere trasferiti.
In che modo un assegno può essere girato ad un altro beneficiario?
Su ogni assegno circolare è indicato il nome del soggetto che dovrà riscuotere la somma di denaro, tuttavia se quest’ultimo non volesse incassare il titolo di credito ma volesse trasferirlo ad un altro soggetto sarà necessario che il primo beneficiario apponga la propria firma sul retro dell’assegno. Da quel momento, chi ha effettuato la girata non viene più definito beneficiario ma garante e il soggetto a cui è stato girato l’assegno viene indicato come giratario, che potrà a sua volta effettuare un’altra girata.
Chi emette un assegno circolare?
L’assegno circolare viene generalmente emesso delle banche, tuttavia nel nostro Paese anche gli uffici postali possono effettuare questa operazione.
Infatti, sono stati raccolti dei dati che testimoniano come i prodotti offerti da Poste Italiane siano largamente utilizzati, basti pensare che la Postepay Evolution (una carta di credito) è una delle carte maggiormente usate nel Bel Paese.
Anche nel caso dell’assegno circolare, quelli emessi dagli uffici postali sono molto utilizzati e la ragione di tanto successo e della popolarità di questi strumenti, risiede nel fatto che non è previsto l’obbligo di essere titolari di un conto corrente postale per poter richiedere il titolo di credito.
In pratica, è sufficiente effettuare il versamento della cifra di denaro indicata sull’assegno al momento della richiesta. Anche in questo caso è prevista la compilazione di un modulo in cui è necessario inserire tutti i dati formali per l’emissione dell’assegno circolare, che avverrà contestualmente alla richiesta.
Le ultime disposizioni che regolano gli assegni circolari prevedono il pagamento di un’imposta di bollo per tutti i titoli di credito caratterizzati da un importo superiore ai 1.000 euro. Le tasse vengono versate dal soggetto che richiede l’assegno e non dal beneficiario. Il pagamento dell’imposta avviene contemporaneamente alla sua riscossione.
Che tipo di garanzie offre l’assegno circolare?
Quando un pagamento avviene grazie all’utilizzo dell’assegno circolare è praticamente garantito. Questo perché l’emissione dell’assegno da parte della banca o delle Poste Italiane avviene solo se esiste un deposito uguale o maggiore all’importo indicato sul titolo di credito.
Tuttavia, in passato, sono emersi diversi casi di assegni circolari falsificati. Per questa ragione è consigliabile, quando si viene pagati con questo strumento di credito, effettuare una verifica che può essere fatta semplicemente contattando la banca indicata come emittente, la quale sarà in grado di accertare l’effettiva emissione dell’assegno.
In che modo una banca può verificare che un assegno circolare non è falso? Ogni assegno, come quello di cui ci stiamo occupando, è dotato di un numero di serie che, se comunicato alla banca emittente, consente di verificarne la validità.
Tutto quello che bisogna fare è una telefonata alla banca che ha emesso il titolo nominativo e chiedere di voler effettuare una verifica di una assegno circolare, l’operatore che avrete contattato vi chiederà il numero seriale e con pochi click sarà in grado di fornirvi la risposta.
Contattare la banca per verificare un assegno, anche se si tratta di un assegno circolare, è una procedura che richiede pochi minuti, ma che può aiutare a prevenire le truffe.
Ulteriore garanzia offerta dagli assegni circolari è dovuta al fatto che essi sono emessi su un particolare tipo di carta. Inoltre, per evitare che l’importo dell’assegno venga manomesso, la banca pratica dei fori sul quadro di controllo a cifre (caselle in cui viene indicato l’importo in numeri) in modo tale da rendere impossibile aggiungere altre cifre.