Cosa è il TUS – Tasso Ufficiale di Sconto

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Decidere di parlare di un argomento come il TUS, che desta l’interesse dei settori trainanti della nostra economia è assolutamente appropriato dal momento che, in tempi di crisi come quelli che attraversano il nostro paese in questi ultimi anni, la popolazione si pone interrogativi più puntuali rispetto allo scenario macroeconomico nel quale vive, interessandosi maggiormente alle manovre di politica economica, al ruolo dei governi e a quello delle banche, chiamati in causa – in tutta l’area Euro – a decidere le sorti di questo o quell’altro paese, le politiche di welfare e di sviluppo, quelle del lavoro.

In un contesto sempre più eterogeneo, è importante poter contare su una solida base di conoscenze, anche di tipo macroeconomico. Dal momento che l’economia è una delle discipline il cui oggetto d’analisi impatta maggiormente sulle nostre vite, è quantomeno fondamentale riuscire a districarsi con consapevolezza nella materia, affinché si possano operare scelte sempre consapevoli sia che si tratti di quelle che riguardano il proprio ambiente domestico – l’acquisto di una casa, l’accensione di un prestito – sia quelle che riguardano la propria attività professionale – la richiesta di un affidamento, un finanziamento o un mutuo -.

Per districarsi con disinvoltura all’interno dei meandri del sistema bancario è fondamentale conoscere alcuni semplici concetti di base, che possono facilitare la comprensione di tutti gli altri processi. Uno di questi è il Tasso Ufficiale di Sconto, altrimenti detto TUS.


Che cos’è il il TUS – Tasso Ufficiale di Sconto

Il Tasso Ufficiale di Sconto è un valore finanziario che viene normalmente impiegato per stabilire quale valore il denaro potrà avere nel tempo e, nella fattispecie, individua il valore attuale di un capitale che otterrai solo a scadenza. Si tratta di un indicatore necessario per valutare i progetti di investimento che prevedono di realizzarsi in un tempo futuro, dal momento che si tratta di un indicatore in grado di fornire una stima verosimile del costo a cui una certa somma di liquidità a disposizione di una banca potrà essere scambiata nel circuito internazionale, producendo redditività e finendo nel circuito dell’economia reale attraverso l’erogazione di prestiti, finanziamenti agevolati e mutui.

Chi sceglie il Tasso ufficiale di Sconto?

La politica monetaria in Europa, così come in America e in altri grandi paesi come la Cina, è affidata ad un’istituzione centrale che si occupa di prendere le decisioni principali in questo perimetro attraverso un concilio di rappresentanti dei singoli stati membri. Il tasso ufficiale di sconto, rappresenta una delle prerogative della Banca Centrale Europea, per quello che riguarda la nostra politica economica sia domestica che continentale. La Banca Centrale, insomma, si occupa di stabilire a che prezzo le banche potranno finanziarsi presso di lei, stabilendo al contempo quale ricarico commissionale, in termini di tassi, le banche potranno applicare ai richiedenti credito presso di loro. Si tratta di un volano macroeconomico importante, i cui effetti possono sfuggire al controllo umano ed innescare circuiti difficilmente controllabili se non con anni interi di politiche antagoniste.

Le Banche Centrali: un attore fondamentale del processo

Ma in che modo le Banche Centrali possono utilizzare il Tasso Ufficiale di Sconto per stimolare l’economia? Il ragionamento è piuttosto semplice anche per chi non ha studi specialistici in questo settore. Abbiamo già accennato al fatto che le banche dei vari paesi della nostra Comunità Europea, devono attingere le loro risorse finanziarie presso la Banca Centrale Europea, che si occupa della politica macroeconomica e dell’emissione delle monete.

Il costo a cui questo denaro viene fornito alle banche rappresenta un driver fondamentale per comprendere lo stato di salute di un’economia reale. Se, ad esempio, le banche erogheranno finanziamenti e crediti in generale a tassi meno competitivi, sarà perché la domanda di credito è minore e le politiche macroeconomiche messe in atto tendono a disincentivarla. Al contrario, quando le banche offrono finanziamenti a tassi particolarmente vantaggiosi è perché lo scenario macroeconomico che si configura, va nella direzione dell’indebitamento.

Le banche, in altre parole, acquistando denaro presso la Banca Centrale a tassi scontati, possono rivenderlo ai loro debitori che hanno bisogno di liquidità applicando dei costi minori a parità di guadagni, perché si sarà ridotto il costo del denaro, che renderà il rifinanziamento meno oneroso.

Un esempio lampante in questo senso è la politica monetaria adottata da Mario Draghi nel corso del suo periodo di presidenza presso la Banca Centrale Europea. Il modello del quantitative easing, adottato per stimolare l’economia, è un espediente macroeconomico attraverso il quale, grazie ad un’azione congiunta di riduzione del Tasso Ufficiale di Sconto e di riacquisto di titoli di debito dei paesi degli stati membri, si è mirato a migliorare il welfare delle famiglie e ad inventivare gli investimenti delle imprese in assunzioni, infrastrutture e nuove tecnologie.