Vivere in Portogallo: Pro e Contro

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Nell’ultimo decennio, in Italia, la pressione fiscale ha raggiunto picchi abbastanza importanti, insistendo soprattutto sul ceto medio della popolazione. Non sono soltanto i lavoratori, liberi o dipendenti, a ritrovare una busta paga impoverita dalle imposte, ma anche i pensionati.
È forse quesa la categoria maggiormente colpita dalla politica fiscale italiana, che ha creato non poche difficoltà a chi ha lavorato per una vita intera.

Ma molti hanno trovato una soluzione, o meglio, una via di fuga, per godere al meglio degli anni del riposo, trasferendosi in paesi dell’Unione Europea con regimi di tassazione agevolata.

Trasferirsi a vivere in Portogallo

È possibile risiedere e lavorare in questo paese europeo senza alcun permesso, ma trascorsi tre mesi bisognerà registrare la propria residenza all’autorità competente, e richiedere la carta del contribuente ed il codice fiscale, necessario per il versamento di tasse ed eventuali contributi.
Quali sono i vantaggi fiscali offerti dal governo portoghese?
I pensionati provenienti da altri paesi dell’Unione Europea, trasferendosi in Portogallo, vedranno la propria pensione detassata per i primi dieci anni: quella che nei rispettivi paesi di origine sarebbe stata una pensione lorda, in Portogallo diventa netta.


Affinché si possa usufruire di tale vantaggio è necessario dimorare sul territorio portoghese per un periodo annuale minimo di sei mesi più un giorno, ossia 183 giorni.

Sulla base di questi presupposti, ed elevando la questione non soltanto ai pensionati, ma a chiunque si trasferisca in Portogallo, o stia valutando l’ipotesi, quali sono svantaggi e vantaggi derivanti da un simile cambiamento?

Vantaggi del trasferirsi a vivere in Portogallo

Il Portogallo, rispetto all’Italia, vanta un costo della vita inferiore del 20-30 % circa, ad eccezione delle grandi città, come Lisbona o Oporto, nelle quali i costi sono maggiori. Lo stipendio medio si aggira tra gli 800-1000 euro mensili pro capite. In Italia si aggira sui 1400-1500 euro, pertanto vivere in Portogallo con la retribuzione italiana è un vantaggio innegabile.
Per chi si trasferisce nella penisola lusitana la prima voce di costo alla quale fare attenzione sarà dunque la spesa relativa all’alloggio, in affitto o per un eventuale acquisto. Molto dipenderà dalla zona scelta, ma in questo periodo storico il mercato immobiliare lusitano è estremamente favorevole, ed incoraggia eventuali investimenti.

Per quanto riguarda altre voci di spesa, come i beni di prima necessità, o i beni di consumo in generale, il livello medio dei prezzi è inferiore a quello italiano, a patto che si tratti di produzioni locali, e non da importazione.
Per quanto riguarda invece tutta quella serie di beni o servizi commercializzati da grandi multinazionali, la spesa è pressoché invariata.
Così come i trasporti locali, che hanno un costo invariato rispetto all’Italia, anche se c’è da fare una doverosa distinzione.

All’interno delle grandi città ci si muove con estrema facilità e velocità, le reti di trasporto urbani sono capillari e, di riflesso, abbastanza veloci.
Sul territorio nazionale invece la situazione è diversa, e gli spostamenti sono più lunghi sia per la conformazione territoriale, sia per la mancanza di linee moderne e veloci di collegamento tra i maggiori punti della penisola.

Infine l’elemento che maggiormente spinge tante persone, specie dal Nord Italia, ma anche dal Nord Europa, a trasferirsi inPortogallo: il clima.
Mite e temperato per tutto l’anno, specie lungo la costa, un po’ meno nell’entroterra. E poco importa che l’oceano è freddo anche d’estate. Esistono comunque baie più riparate dove godere della lunga estate portoghese.

Svantaggi del vivere in Portogallo

Trovare lavoro in Portogallo non è facile, specie negli ultimi anni. Il paese è in recessione, il tasso di disoccupazione è maggiore di quello italiano e l’aumento della domanda di lavoro è spesso demandato all’iniziativa privata, che si rileva nel settore economico trainate del paese, il turismo.

Se da un lato non è semplice trovar lavoro, non esistono particolari impedimenti, salvo la lentezza della burocrazia statale, ad avviare una propria attività economica in terra lusitana, con annessi rischi ed eventuali successi.

Altra nota meno lieta è il sistema sanitario:in Portogallo vige un’assistenza indiretta: lo stato rimborsa una parte delle spese sostenuto, in un rapporto percentuale peggiore di quello italiano.
Qualora si è in possesso della tessera sanitaria europea, è l’UE a coprire i suoi assistiti.

La lingua è un vantaggio o uno svantaggio? Entrambe le cose. All’inizio, essendo un idioma latino, è facile intendersi con le persone del posto, e stabilire una comunicazione di base. Ma con il passare del tempo è consigliabile studiarne grammatica e sintassi per parlarla correttamente. Ed a tal proposito scuole o insegnanti di portoghese non hanno costi proibitivi.