La recente riunione dell’Opec (Organization of the Petroleum Exporting Countries), che comprende i Paesi del mondo esportatori di petrolio, ha coinvolto, nella sede a Vienna, i 13 Paesi aderenti.
Nel corso del summit è stato decretato ufficialmente un taglio alla produzione di petrolio per i prossimi sei mesi: questo periodo sarà esteso, con ogni probabilità, a nove, includendo anche il primo semestre del 2020.
Il trend è stato delineato a latere dagli esponenti russi e sauditi, definendo, in seguito, l’indirizzo della riunione viennese.
Il prezzo del petrolio: la sua influenza sui mercati mondiali
In questo contesto, analizzeremo l’andamento dei prezzi del petrolio, che rivestono un ruolo predominante nell’economia mondiale, soprattutto perché influenzano altre quotazioni, come quelle degli indici di borsa, i titoli azionari, ed ha un peso sull’andamento dell’inflazione.
Il petrolio, inoltre, è l’elemento principale nella categoria delle materie prime (commodities), e pertanto, conoscere e seguire in tempo reale le quotazioni del greggio risulta di fondamentale importanza.
La quotazione del petrolio: i livelli dell’ultimo periodo
Il prezzo del greggio è indicato al barile, che contiene 159 litri di petrolio; esso è scambiato soprattutto attraverso i futures, contratti a termine standard, negoziabili in borsa facilmente, grazie alle loro caratteristiche uniformi e non modificabili.
Le quotazioni del greggio, nell’ambito dei mercati finanziari, fanno riferimento a due tipologie di materia prima:
– Petrolio WTI, laddove WTI sta per “Western Texas Intermediate”, e che costituisce il principale parametro di riferimento nel mercato dei Nymex, la più importante piazza di compravendita di futures sulle commodities del mondo, e che ha sede negli USA.
La sua provenienza, come si desume dal nome, è il Texas, oltre alla Louisiana ed al Nord Dakota.
– Petrolio BRENT: la sua produzione proviene dal Mare del Nord, e che rappresenta, ad oggi, circa il 60% del mercato mondiale dell’oro nero.
É scambiato per larga misura nel London International Petroleum Exchange, ed il suo prezzo è più alto rispetto a quello WTI, nonostante sia considerato di qualità inferiore. Il motivo della quotazione più alta risiede nel fatto che la domanda di questo greggio, da parte dei mercati asiatici, è in costante aumento.
I prezzi di WTI e BRENT, pertanto, non coincidono mai: infatti, anche nei grafici relativi alle quotazioni, i due parametri vengono rappresentati separatamente.
L’andamento del prezzo del petrolio
Analizziamo le quotazioni del petrolio nel corso degli ultimi due mesi, per avere una visione più completa, relativamente al prezzo del WTI e del BRENT.
Per quanto riguarda il primo, da maggio 2019, il prezzo del Crude Oil (così viene anche denominato il WTI) ha raggiunto i 66 dollari a barile. Durante il mese di giugno, la quotazione è crollata, raggiungendo un livello minimo di 52, per riassestarsi, nei primi giorni di luglio 2019, a 57 dollari a barile.
Esaminando l’andamento dei prezzi nell’ultima settimana, si può notare dai grafici che questi hanno subito parecchie fluttuazioni, con una resistenza iniziale alla fine di giugno, ed una notevole flessione all’inizio di questo mese. L’andamento degli ultimi due giorni è pressoché stabile, il che determina uno stato di attesa dei mercati.
Per quel che attiene alle quotazioni aggiornate del prezzo del BRENT (indicato con i termini Crude Oil Brent), invece, i grafici mostrano un andamento simile, anche se il prezzo di partenza, esaminando lo stesso periodo di riferimento, si attestava su 73 dollari a barile.
Anche in questo caso, osservando il trend delle quotazioni, nell’arco temporale compreso tra il mese di maggio ed i primi giorni di luglio 2019, il prezzo del greggio ha tenuto, con varie flessioni, per tutto il mese di maggio, per poi subire un calo repentino agli inizi di giugno, in cui ha raggiunto un valore minimo di 59 dollari a barile. A metà mese, si è registrato il prezzo più basso degli ultimi tempi. Nei giorni successivi, i valori hanno iniziato a riprendersi, pur con alcune fluttuazioni, ritenute fisiologiche.
Già dalla fine di giugno 2019 le quotazioni sono state in netto rialzo, per raggiungere la quotazione di 65,8 dollari al barile.
Dopo un calo dei mercati registrato nelle ultime 48 ore, attualmente il prezzo del petrolio è di 63 dollari a barile.