Tutti i soggetti affetti da disabilità e necessitanti di cure straordinarie permettono ai parenti e familiari prossimi di ottenere la Legge 104/92, un sistema che permette a coloro che devono assistere il malato di assentarsi da lavoro in modo retribuito.
Da tre giorni a sei giorni: come cambia la normativa
La legge è stata introdotta nel 1992 per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate. Questa ha subito negli anni modifiche e aggiustamenti con l’obiettivo di aiutare tutti coloro che devono assistere un familiare malato. Il permesso permette di avere diritto a permessi retribuiti che sono sempre stati pari a 3 giorni al mese, divisibili anche in ore.
La normativa 2019 ha modificato alcuni aspetti importanti della Legge 104, uno dei punti fondamentali riguarda la possibilità di fruire di sei giorni al mese grazie ad un principio di cumulo. Innanzitutto se bisogna assistere più di un familiare, i giorni si vanno sommando diventando il doppio. Inoltre ogni genitore ha diritto a tre giorni al mese, quindi per loro facendo cumulo diventano sei giorni al mese, rispettando della condizioni ovvero la presenza disgiunta con il figlio.
Chi ha diritto alla Legge 104 e come farne domanda
I soggetti che possono aderire alla Legge 104 sono:
– Genitori, naturali, adottivi, affidatari di figli disabili
– Partner, non solo marito e moglie ma anche legami derivanti da unioni civili e convivenze di fatto
– Familiari fino al secondo grado di parentela, esteso al terzo grado se le persone prossime alla persona hanno compiuto più di 65 anni di età
Anche i soggetti stessi affetti da handicap possono usufruire della legge stessa, a patto che sia stata riconosciuta una disabilità grave.
La Legge 104 si rivolge a tutti coloro che hanno necessità per mantenere la loro autonomia, sostenerli da un punto di vista personale ma anche per dare un aiuto psicologico. Affinché venga erogata è necessario che l’handicap della persona venga messo a verbale da una commissione medica esaminatrice dell’ASL. Occorre quindi presentare per via telematica la domanda, a questo punto il medico compila un certificato dove chiede all’INPS di verificare lo stato del paziente, riportando le sue affezioni, i dati, le conseguenze.
Il cittadino una volta presentata domanda (può avvalersi di CAAF, patronati, organizzazioni ed enti) deve sostenere una visita medico legale che accerti le sue condizioni. L’accertamento dell’handicap è differente dall’invalidità, si possono richiedere insieme ma anche separatamente. La certificazione per ricevere la Legge 104 è necessaria in quanto sottolinea la necessità per una persona di avere diritto ad assistenza nella vita quotidiana per poter svolgere le normali funzioni.
Per farne domanda è possibile presentare domanda all’INPS, una volta ottenuta è possibile chiedere al lavoratore le giornate. La Legge 104 è valida sia per i lavoratori dipendenti pubblici che privati, anche per coloro che sono in maternità. Per usufruire dell’agevolazione la persona malata non deve essere ricoverata presso un ospedale o presso una struttura sanitaria anche privata perché in questo caso avrebbe già un’assistenza di tipo continuativo.
Sono esclusi i lavoratori autonomi e parasubordinati, lavoratori agricoli, a tempo determinato a giornata e lavoratori domestici.
Legge 104: figli ed eccezioni cosa dice la normativa
Nel caso di figli maggiorenni, per l’assistenza non è richiesta la convivenza con il genitore per aver diritto alle giornate, lo stesso dicasi in caso di malattia del genitore. Qualora si parli di figli minori di tre anni, è possibile avere un congedo parentale fino a massimo tre anni o in alternativa un permesso retribuito giornaliero di due ore, che diventano un’ora nel caso di orario part time.
Il permesso è fruibile tutti i giorni ma non cumulabile in giornate intere. In nessun caso comunque è possibile cumulare i giorni che nel mese non vengono utilizzati. La situazione quindi è un po’ districata ma anche dal punto di vista burocratico i nuovi aggiornamenti mirano a sfoltire e semplificare i processi per rendere questo beneficio più facile e alla portata di quanti per necessità devono assistere persone invalide, gravemente malate o con handicap importanti. La Legge 104 è un diritto del paziente ma è chiaro che deve essere utilizzata esclusivamente per l’assistenza del malato.