Come scrivere una lettera di recesso da un contratto

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Quanto si sottoscrive un contratto è necessario porre molta attenzione alle clausola contrattuali, poiché esse segnano la vita dell’accordo che si sta firmando. Uno degli elementi da controllare e da ricordare è quello che si riferisce al recesso del contratto.

Recesso da un contratto: che cos’è

Il linea generale il diritto di recesso è disciplinato dall’articolo 1373 del codice civile. Con la sua applicazione la legge dispone le regole di quello che si definisce recesso legale. Quest’opzione è prevista per determinati tipi di contratto e in alcuni di questi casi il recesso è previsto che si perfezioni automaticamente al sussistere di particolari situazioni.

Ma oltre al recesso legale i soggetti che sottoscrivono un contratto possono anche prevedere, attraverso clausole ad hoc, la situazione nella quale una delle parti contrattuali voglia recedere dall’accordo e dagli obblighi sottoscritti. Questa è la casistica che coinvolge la maggior parte dei contratti conclusi con le società di servizi, come quelle che distribuiscono energia elettrica, servizi telefonici o abbonamenti televisivi. In tutte queste situazioni, il recesso si definisce volontario.


In tal caso il recesso dal contratto offre la possibilità di sciogliere unilateralmente l’impegno contrattuale, nei limiti e nei modi previsti dal contratto stesso.

Come manifestare la volontà di recesso contrattuale

L’importanza della lettura delle clausole di recesso è fondamentale: essa fornisce gli elementi indispensabili da conoscere nel momento in cui si decide di sciogliere il contratto. Per farlo, bisogna per prima cosa, scrivere la lettera di recesso.

Per questa ragione, prima di scrivere una lettera di recesso diviene fondamentale conoscere termini e modalità previste dal contratto al quale siamo legati.

Quante volte le associazioni dei consumatori segnalano casi in cui gli utenti che avevano aderito ad un servizio tramite la sottoscrizione di un contratto, non riescono a disdire lo stesso? Perché la richiesta di recesso viene quindi rifiutata? Ciò avviene perché la lettera non viene compilata in maniera impeccabile: magari non contiene elementi fondamentali per l’identificazione del contratto, oppure non è firmata, o ancora più spesso non è inviata nei tempi previsti.

Le regole relative soprattutto a quest’ultimo caso vanno verificate consultando le clausole di recesso che solitamente di trovano nella sezione conclusiva dei testi contrattuali.

Normalmente le regole che determinano la possibilità di recedere unilateralmente dalle obbligazioni contrattuali sono precise e prevedono un periodo di preavviso entro il quale inviare la lettera di recesso.

Ad esempio, quasi tutti i contratti assicurativi per la tutela della persona, come le polizze sugli infortuni o sulla vita, prevedono che il recesso venga comunicato per iscritto entro sessanta giorni dalla scadenza annuale. Se la comunicazione non previene entro tale termine la polizza assicurativa si rinnoverà automaticamente.

Un altro caso esemplificativo per una casistica ancora differente è il contratto per il rinnovo dell’affitto: in questo caso è previsto un preavviso che di solito è di novanta giorni; se la lettera di recesso non viene inviata in questi termini, l’inquilino dovrà comunque corrispondere al proprietario i canoni d’affitto di questi tre mesi, anche se ha lasciato libero l’immobile prima della scadenza contrattuale.

Modalità d’invio della lettera di recesso dal contratto

La comunicazione di recesso deve sempre essere inviata in forma scritta. Il metodo tradizionale e meno contestabile è la raccomandata con ricevuta di ritorno, così da poter comprovare in qualsiasi momento l’invio della lettera. Oggi molti contratti prevedono che la comunicazione di recesso unilaterale possa anche pervenire con pec, ossia con posta certificata. Questa modalità ha la medesima forza giuridica della raccomandata con ricevuta di ritorno. Alcune società di servizi offrono anche la possibilità di recedere compilando apposite sezioni e format on line, presenti nelle aree dedicate delle loro pagine web; in questi casi è consigliabile inviare comunque una comunicazione tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o pec, così da escludere ogni contestazione in merito all’invio della richiesta.

Non bisogna dimenticarsi di verificare qual è l’indirizzo esatto a cui spedire la lettera di recesso. A volte accade che la società alla quale si vuole inviare la lettera di recesso gestisca questa casistica in sedi diverse dalla sede legale, o in appositi uffici. I recapiti corretti sono indicati nel contratto ed è meglio controllare, poiché un errore in questo senso, renderebbe inefficace la richiesta.

In rari casi, il contratto non prevede una data di scadenza: non sarà perciò necessario rispettare particolari preavviso perché la disdetta potrà essere spedita in ogni momento e sarà efficace già alla di ricezione.

Cosa scrivere nella lettera di recesso

Ma cosa scrivere nella lettera di recesso? Per fare in modo che la comunicazione sia efficace, essa deve contenere gli estremi identificativi del contratto. Prima di tutto è indispensabile indicare il nome e il cognome dell’intestatario seguiti dal codice fiscale; è necessario indicare il numero del contratto o il corrispondente identificativo, che in alcuni casi si chiama codice cliente o codice titolare o simili. Questi codici non lasciano alcun dubbio all’individuazione del contratto.

Nella lettera si deve anche indicare il nome o la denominazione dell’altra parte contrattuale, di solito lo si fa nell’intestazione stessa o nell’oggetto; ad esempio, si può scrivere: recesso del contratto “nome azienda”, numero “codice identificativo o numero contratto”, in capo a “nome e cognome del titolare del contratto”.

A questo punto di può esprimere la volontà di recedere dal contratto, autenticando la dichiarazione con la propria firma.
Per essere certi di aver fatto tutto nel miglior modo, senza che vi siano equivoci, alla lettera di recesso del contratto si può allegare la copia di un documento d’identità in corso di validità e la fotocopia del codice fiscale. Il contratto non sarà più attivo dal primo giorno successivo alla data di scadenza.

E’ importante verificare che la richiesta di recesso vada a buon fine: se non si fa più fronte agli obblighi contrattuali, ma la richiesta di recesso non è stata accettata, l’altra parte contrattuale potrebbe chiedere il pagamento di una penale o potrebbe imporre la continuazione del contratto.
Quindi, una volta ricevuta la cartolina di ritorno della raccomandata, è consigliabile verificare che il contratto sia in chiusura. Lo si può fare contattando la società alla quale è stata spedita la lettera di recesso o consultando il proprio profilo contrattuale nel sito della società, se presente.